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La destinazione d’uso di un edificio

La destinazione d’uso di un edificio
La destinazione d’uso di un edificio

La destinazione d’uso di un immobile o di un qualsiasi fabbricato ne indica le finalità di utilizzo. Generalmente è facile comprendere quale si la destinazione d’uso di un immobile, semplicemente verificando a quale categoria catastale appartiene.

Le categorie catastali infatti designano non solo il tipo di fabbricato, ma anche la finalità per cui è stato costruito: le categorie del gruppo A sono occupate da abitazioni residenziali, il gruppo B è quello delle strutture pubbliche o ricettive, il gruppo C gli immobili costruiti per fini commerciali, e così via.

Come si decide la destinazione d’uso

Come si può ben notare leggendo le descrizioni delle categorie catastali, si tratta di definizioni ben precise e circostanziate; ad esempio, la categoria B5 dichiara: scuole e lavoratori scientifici; la categoria A3 invece considera le abitazioni di tipo economico. Tali denominazioni non sono indicate in modo arbitrario, ma tengono conto di alcune particolari caratteristiche, degli immobili considerati e della zona in cui sono costruiti. Infatti è il Piano Regolatore di zona che descrive le possibili categorie catastali, e conseguenti destinazioni d’uso, degli edifici costruiti in ogni singolo lotto di un comune o di una regione.

Nelle mappe di un piano regolatore sono infatti descritte le possibili costruzioni che si possono realizzare in una zona: alcune aree sono adibite, ad esempio, alla realizzazione di locali commerciali; altre invece sono predisposte ad accogliere abitazioni in villini, o abitazioni popolari.

Il cambio di destinazione d’uso

Può capitare di voler modificare la destinazione d’uso di un edificio, per i motivi più diversi. Molto spesso si tratta di trasformare un’abitazione a piano terreno in un locale commerciale, per meglio sfruttarne le caratteristiche. Prima di effettuare tale cambio di destinazione d’uso è necessario verificare che il piano regolatore preveda la possibilità di realizzare la tipologia di edificio per cui si intende effettuare il cambio.

Continuando con l’esempio di prima, se il piano regolatore prevede nella zona esclusivamente la realizzazione di edifici ad uso abitativo, allora il cambio di destinazione d’uso non si può attuare, salvo richiedere una variazione del piano regolatore.

Come agire

Dopo aver verificato di poter attuare la modifica della destinazione d’uso, è necessario verificare se sia obbligatorio effettuare delle modifiche degli impianti e delle dotazioni dell’immobile in questione. Infatti per ogni singola destinazione d’uso le leggi italiane prevedono particolari prescrizioni igieniche, che riguardano anche la quantità di area finestrata, la presenza o meno di accesso per disabili, la presenza di un certo tipo di servizi igienici. Potete visitare questa pagina per saperne di più.