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Elezioni in Grecia: è il giorno della verità

Domani è giorno di elezioni in Grecia e il paese si trova ad affrontare una sfida difficile. Al di là delle semplici elezioni del nuovo governo, i greci si trovano a dover optare per l’Euro o per il ritorno alla Dracma, in una scelta che porterà in ogni caso dolore e sacrifici. Nel frattempo, tutti i più grandi governi del mondo si stanno preparando ai risultati che verranno fuori dalle urne elleniche e che molto probabilmente verranno resi noti domani stesso.

Elezioni in Grecia, Nuova Democrazia in testa nei sondaggi. Gli ultimi sondaggi, che sono stati realizzati circa 2 settimane fa, dicono che Nuova Democrazia, con il candidato Samaras, è in testa alle preferenze dei greci, ma il partito di estrema sinistra, Syriza di Alexis Tsipras, è tremendamente vicino. Rispetto alle votazioni del 6 maggio, però, qualche cosa è cambiato. Il mese scorso i greci avevano votato con rabbia e avevano fatto salire molto nei consensi il partito di sinistra, oggi sembra che la paura di uscire dall’euro e di un ritorno alla vecchia moneta, con il conseguente isolamento dal resto d’Europa, faccia spingere per un voto più moderato, appunto verso il partito Nuova  Democrazia.

Samaras: no alla Dracma. Secondo Antonis Samaras, una vittoria della sinistra e dunque un possibile ritorno alla Dracma, farebbe tornare il paese indietro di 50 anni e lo getterebbe ancora di più nello sconforto e nella crisi. Egli invita i greci a scegliere con coraggio, non con paura.

I mercati e la paura del contagio. Se il partito di sinistra dovesse effettivamente vincere, si teme una caduta dell’euro sulla scia di un effetto a catena che andrebbe a colpire, tra gli altri, anche l’Italia. Per aiutare la Grecia e venire incontro alle sue necessità, addirittura l’UE ha proposto una revisione degli impegni presi fino ad ora, con delle condizioni più leggere relativamente ai prestiti europei con cui il paese ellenico sta, al momento, riuscendo a tirare avanti.