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Fiat: Gravi gli Attacchi contro la Dirigenza del gruppo, no ai licenziamenti previsti

L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha annunciato pochi giorni fa la scelta di applicare la sentenza che prevede il licenziamento per 19 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano d’Arco, al fine di reintegrarne altrettanti iscritti alla Fiom. La notizia ha scosso gli animi di tutti.

Il segretario del Pd, Bersani ha criticato questa scelta definendola irrazionale e improduttiva. Anche il padron della Tod’s, Diego Della Valle, ha attaccato la dirigenza del gruppo Fiat e ha richiesto l’intervento del governo, dichiarando: “Bisogna proteggere l’Italia da Marchionne e dagli Agnelli; il presidente della Repubblica Napolitano e il premier Monti devono, a questo punto, intervenire e richiamare Marchionne e gli Agnelli al rispetto e al senso di responsabilità che devono al Paese”. A difesa dei lavoratori mobilitati, si schiera anche Raffaele Bonanno, leader della Cisl, che ha ribadito: “Faremo ricorsi legali perché per noi non c’è fondamento e si tratta di lavoratori che hanno sottoscritto un accordo. Il presidente della Repubblica farebbe bene a interessarsi del problema della Fiat”.

Anche il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, non ha parole di lode per la scelta del gruppo Fiat, anzi, in una nota ha fatto sapere che la mossa su Pomigliano non è stata un’ottima scelta, tanto per i lavoratori quanto per l’idea di sviluppo. Infine, Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha annunciato in diretta tv: “Ci vogliono 45 giorni per l’espletamento delle procedure di mobilità e nei primi 7 giorni è possibile arrestarle, tenteremo di farlo”.