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Pensione Minima Giovani: come funziona

L’INPS ha ricevuto un boom di richieste per l’APE Social (oltre 66.000 in pochissime ore) e ora si sta cercando di rivoluzionare ancora una volta il mondo delle pensioni cercando di introdurre una pensione minima per i giovani: come funziona? In che cosa consiste? Come funziona questo assegno minimo pensionistico per i più giovani?

In sostanza, si prevede un assegno pensionistico pari a 650 euro disponibile per tutti coloro che hanno versato almeno 20 anni di contributi. Possibilità di fare degli scatti pensionistici pari a 30 euro al mese per ogni anno in più di contributi versati, fino al raggiungimento di una pensione mensile pari a 1.000 euro.

Secondo il ministro Poletti, infatti, la previdenza dei giovani è una vera e propria emergenza che non è possibile rimandare. Anche Maurizio Martina, vicesegretario, conferma che c’è bisogno di dare ai giovani che hanno dei redditi bassi e non continui una pensione di garanzia.

Ipotesi per poter garantire tale somma minima mensile sono:

  • versamento di contributi figurativi per tutti i disoccupati
  • pensione di base che viene finanziata usando parte delle tasse versate dal popolo italiano
  • ripristino di integrazione al minimo.

Riepilogo

Stefano Patriarca, consigliere economico della presidenza del Consiglio, afferma che si è pensato di introdurre, all’interno del sistema contributivo, un minimo presidenziale esattamente come oggi c’è all’interno del sistema retributivo, da qui si è iniziato a parlare di un assegno mensile, come detto, pari a 650 euro al mese dopo il versamento di 20 anni di contributi, che potrebbe essere legata in maniera parziale al mercato del lavoro.

Una soluzione che potrebbe tornare utile ai cosiddetti «millennials», ovvero i giovani che sono nati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000, ma anche per chi oggi ha dai 35 ai 45 anni.