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    Categoria: Pensioni

Cumulo Pensioni Liberi Professionisti: si rimanda al 2018?

Interessanti novità in arrivo per la pensione dei liberi professionisti: si stanno facendo i primi passi avanti per il cumulo della pensione tra vari enti previdenziali, cosa che permetterà di andare in pensione in maniera più chiara, agevole e diretta.

Come funziona il cumulo delle pensioni?

Chi è un libero professionista e, nel corso della sua carriera, ha cambiato diverse casse professionali, all’alba della pensione si ritrova con un emolumento pagato da ogni cassa diversa, il che, alla fine, porta ad una certa confusione.

Il cumulo, invece, fa rientrare tutto all’interno della pensione INPS, pertanto sarà l’ente previdenziale centrale italiano a pagare la pensione al libero professionista, rivalendosi poi sulle altre casse previdenziali, che dovranno ovviamente contribuire per la loro parte.

Cosa manca prima di essere “live”

Benché la novità del cumulo sia teoricamente attiva, nella pratica manca la gestione del rapporto tra INPS e altre casse previdenziali, per cui probabilmente se ne parlerà nel 2018.

Secondo Alberto Oliveti, il presidente di Adepp (l’associazione che riunisce la gran parte delle Casse Previdenziali italiane), manca la parte operativa, ovvero come le varie casse dovranno fare i loro pagamenti all’INPS per la pensione di competenza.

Poiché sarà l’ente previdenziale italiano che materialmente pagherà la pensione nel conto corrente del libero professionista, bisogna anche capire come e con che tempistiche le casse dovranno pagare la loro parte.

L’Adepp, fa sapere Oliveti, ha già trasmesso tutti i dati all’INPS via PEC, ma al momento non c’è alcun riscontro pratico.

E non è sufficiente scambarsi i dati, perché c’è il rischio di fare male i calcoli: occorre una procedura centralizzata che permetta ad ogni cassa di condividere con tutte le altre, e ovviamente anche con l’INPS, tutti i dati e le informazioni in proprio possesso.

Si rimanda al 2018?

A questo punto è probabile che il cumulo delle pensioni venga definitivamente rimandato al 2018, sperando che sia l’anno buono per farlo partire.

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