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Gli antibiotici legati all’aumento del rischio di infarto

Gli antibiotici sono sicuri al 100%? Secondo quanto deriva da uno studio danese non sembrerebbe. Tale studio evidenza che la Claritromicina[1], antibiotico spesso usato nel trattamento di alcune infezioni batteriche, sarebbe sconsigliato a pazienti che soffrono di alcuni particolari problemi al cuore. Sembrerebbe infatti che 37 decessi sono stati legati proprio all’uso di questo antibiotico e si sarebbero potuti evitare se fossero stati scelti degli antibiotici simili. Il livello di rischio è basso (i 37 decessi si riferiscono ad un milione di antibiotici prescritti) ma i ricercatori, che appartengono allo Statens Serum Institut di Copenhagen [2], affermano che in ogni caso bisogna essere consapevoli dei rischi che si corrono, anche perché questo antibiotico è prescritto ogni anno, in diverse nazioni, a milioni di persone e per questo motivo il rischio di problematiche cardiache potrebbe non essere trascurabile.

Facendo un confronto con antibiotici simili, come la Penicillina V (nota anche come fenossimetilpenicillina) sembra che la Claritromicina sia associata per il 76% delle volte in più ai decessi. Quest’ultimo dato è stato pubblicato dal British Medical Journal [3].

Mike Knapton, direttore medico associato della British Heart Foundation, afferma che “ogni medicina potrebbe avere i suoi effetti collaterali, per questo i medici sono sempre molto attenti prima di prescrivere qualche cosa. In ogni caso, c’è bisogno di un approfondimento su questa ricerca per capire gli effetti degli antibiotici Claritromicina sulla maggior parte della popolazione. Bisogna infine considerare che gli antibiotici vanno assunti solo se strettamente necessari.

Fonti:

[1] Wikipedia
[2] Statens Serum Institut
[3] British Medical Journal

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