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“La malasanità pugliese ha ucciso mia mamma”: l’appello di un figlio che descrive una realtà dolorosa

Il dolore, un’emozione che sovrasta e domina, è la metafora più adatta per descrivere la situazione attuale della malasanità in Puglia

Il cartellone apparso il giorno 6 novembre dinanzi all’edificio della Regione Puglia con una scritta a caratteri cubitali riporta “LA MALSANITÀ PUGLIESE HA UCCISO MIA MAMMA” “FIRMATO UN FIGLIO” non è una mera provocazione, ma piuttosto un’espressione di un bisogno non soddisfatto e, soprattutto, di una responsabilità non assunta.

Noi, come organo di stampa, siamo da sempre in prima linea nel porre domande cruciali, e accogliamo con favore l’opportunità di offrire spazio a coloro che possono fornire risposte e supporto a chi ha visto la sua vita improvvisamente stravolta.

La nostra professione giornalistica ci impone di riportare le notizie in maniera imparziale, lasciando che siano i fatti a parlare. Tuttavia, ci troviamo spesso di fronte alla triste necessità di scrivere articoli come questo, fronteggiando realtà crude e dolorose.

I casi di malasanità in Puglia sono un fenomeno in continuo aumento? L’ostacolo tra i cittadini pugliesi e l’assistenza sanitaria rappresenta un problema insormontabile? Coloro che hanno sperimentato il dolore, che vivono quotidianamente con questa sofferenza, meritano e hanno il diritto di conoscere le ragioni di ciò che accade.

Come comunità, possiamo intraprendere azioni concrete? Se anche una sola persona in Puglia soffre a causa della malasanità, allora si tratta di un problema che riguarda l’intera popolazione. Chi sono le voci dietro ai manifesti esposti? Quali sono le storie di coloro che hanno patito a causa della malasanità in Puglia? Perché un’accusa così forte e diretta è stata affissa proprio vicino alle sedi delle istituzioni?

Queste domande emergono nella mente di molti, evidenziando come il problema della malasanità non sia solo diffuso in tutto il Paese, ma possa essere particolarmente grave in Puglia.

Tutti meritano una giusta assistenza sanitaria: la richiesta dei cittadini pugliesi

Come già esposto, queste domande si pongono a nome di tutti. Meritiamo un sistema sanitario efficiente in Puglia, ma sorge il dubbio se ciò sarà mai realmente possibile. 

Le domande e il dolore di una singola persona spingono l’intera comunità a riflettere e a confrontarsi con la dura realtà. La voce di chi ha sofferto oltre ogni limite parla chiaramente di malasanità in Puglia.

Ieri, abbiamo visto un manifesto che, con poche parole su un drappo di stoffa, raccontava il dolore di un figlio. Una domanda che tocca tutti noi, che interpella i diritti fondamentali di ogni cittadino legati alla tutela della salute.

Questa domanda rimane lì, imponente e visibile a tutti, non risparmiando nessuno. Si tratta di un annuncio che ha il potere di risvegliare le coscienze collettive.

Lo scorso luglio, il capogruppo del Carroccio, Giacomo Conserva, ha evidenziato in una nota ufficiale i numeri allarmanti relativi alla sanità regionale, soprattutto per quanto riguarda le emergenze.

Per il 118 sono disponibili solo 300 medici, rispetto ai 530 che sarebbero necessari. La riduzione delle postazioni e la loro fusione espongono chi soffre di condizioni critiche, come un arresto cardiaco o un ictus, al rischio di perdere la vita se si trova lontano dal pronto soccorso più vicino.

Un problema che dura da decenni denunciato dall’associazione Codici

Una recente analisi condotta dall’associazione Codici ha posizionato la Puglia al quarto posto in Italia per quanto riguarda le denunce per decessi attribuibili a malasanità, con un tasso allarmante del 69%. 

Questi dati, frutto di un’accurata analisi di informazioni ufficiali e istituzionali, delineano un panorama preoccupante, caratterizzato da errori medici, negligenze e carenze strutturali nel sistema sanitario, con esiti spesso fatali.

La gravità del problema in Puglia non è circoscritta a una singola area, ma è evidente in tutta la regione. Per affrontare questa emergenza, l’associazione Codici ha avviato la campagna “Indignamoci”. 

L’iniziativa mira a raccogliere segnalazioni e testimonianze da parte dei cittadini che hanno subito danni a causa della malasanità. Un esempio concreto di questo impegno è l’apertura di uno sportello informativo a Lecce, situato nella delegazione cittadina di Piazza Mazzini, dove i cittadini possono esporre le loro esperienze e ricevere supporto.

L’Osservatorio malasanità di Codici, attraverso un’attenta raccolta e analisi di dati, evidenzia la complessità e la molteplicità delle sfaccettature di questo problema. Non si tratta solo di decessi: i danni causati dalla malasanità comprendono anche serie ripercussioni sulla salute fisica e psicologica dei pazienti, nonché pesanti conseguenze economiche e sociali. 

I risarcimenti erogati per casi di malasanità oscillano tra gli 850 milioni e i 1,4 miliardi di euro all’anno, cifre che testimoniano l’entità e la serietà della situazione.

Questa realtà richiede un’attenzione urgente e misure decisive. La campagna di Codici e le varie iniziative intraprese sono un passo importante verso il riconoscimento e la risoluzione di questi problemi. 

Tuttavia, resta ancora molto da fare per garantire a tutti i cittadini pugliesi, e italiani in generale, un accesso equo e sicuro alle cure sanitarie. La malasanità non è solo un problema di salute pubblica, ma anche una questione di diritti umani e di giustizia sociale.

È essenziale che tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni sanitarie ai professionisti del settore, dai pazienti alle associazioni di tutela, lavorino insieme per creare un sistema sanitario più sicuro, responsabile e trasparente in Puglia e oltre. La salute dei cittadini non deve mai essere messa a rischio a causa di negligenze e carenze nel sistema sanitario. La malasanità in Puglia è un campanello d’allarme che richiede una risposta immediata e adeguata, per il bene di tutti.

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