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Tumore al cervello: cordless e cellulari ne aumentano l’insorgenza.

Già da Giugno  di quest’anno, in seguito all’analisi comparata di decine di studi svolti sull’insorgenza dei tumori al cervello, l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha inserito le radiazioni elettromagnetiche emesse da cellulari e cordless, nel campo delle cose “potenzialmente cancerogene per gli individui“, in base all’incremento del rischio di contrarre il glioma, un tumore maligno al cervello. Jonathan Samet della University of Southern California, in quanto promotore di più gruppi di ricerca, ha tenuto a spiegare che “l’evidenza, sebbene ancora da accumulare, è rilevante abbastanza da supportare una classificazione del genere. Tale conclusione significa che potrebbe esserci del rischio e, dunque, è necessario mantenere uno sguardo attento sul collegamento tra telefoni cellulari e rischio di tumore e assumere misure pratiche per ridurre i rischi da esposizione come l’uso di auricolari o il texting“.

Risultati simili sono stati riscontrati anche dai ricercatori della University Hospital of Örebro e dell’University of Umeå in Svezia, i quali hanno concluso che utilizzare apparecchi che sfruttano le onde radio aumenta il rischio di sviluppare astrocitoma (tumore al cervello) di almeno 5 volte rispetto al normale e del 30% la probabilità di sviluppare una qualsiasi forma tumore maligno; per giunta,  indipendentemente dall’età in cui si è iniziato a utilizzare cellulari e cordless, se li si usa da più di 10 anni, il rischio è praticamente identico per tutti.

Se allora “prevenire è meglio che curare” dovremmo imparare a fare a meno dei cellulari, almeno in quei momenti in cui non è davvero necessario, e dei cordless in generale. Da studi condotti su questi ultimi, infatti, è stato visto che “avere un telefono cordless in casa può essere 100 volte più dannoso alla salute dell’uso di un cellulare. I popolari cordless ci inondano continuamente con alti livelli di radiazione, anche quando non sono usati“.

 

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