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9 italiani su 10 sono pessimisti sull’uscita dalla crisi

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Secondo un sondaggio che è stato compiuto qualche giorno fa, gli italiani sono sempre più scettici sull’uscita dell’Italia, in tempi brevi, dal tunnel della crisi. Nella previsione dei prossimi dodici mesi solo il 14% degli italiani vede un leggero miglioramento dell’economia nazionale, mentre il restante 86% pensa nettamente che il nuovo anno non porterà alcun miglioramento ma addirittura potrebbe essere l’anno di un nuovo peggioramento. Questo triste ma giustificato quadro emerge da un sondaggio effettuato da Confersecenti-Swg sulle prospettive economiche dell’Italia per il 2013.

I dati che emergono evidenziano un pessimismo diffuso, misto alla sempre verde speranza, in particolare: l’economia italiana per il 2013 è considerata negativa da circa l’87% delle persone intervistate. Il 36% ritiene l’economia inadeguata, il 51%, in altre parole la maggioranza, la ritiene pessima, infine, solo il 13% la ritiene discreta o buona. Ad avere la visione positiva sono soprattutto i giovani sotto i 24 anni, fiduciosi in un futuro più roseo. I forti giudizi negativi sono da attribuire alle cause, che ogni giorno sentiamo e leggiamo dalle fonti dell’informazione.

Tra le prime cause, l’emergenza lavoro, la crescente disoccupazione, l’aumento delle tasse, l’aumento del costo dei carburanti e non meno importante, la mancanza di una figura politica che possa frenare questa situazione. Situazione che rappresenta il periodo più buio degli ultimi 20 anni. Oltre ai giudizi, gli italiani intervistati si sono anche espressi riguardo alle idee vincenti per migliorare la nostra economia. Innanzitutto gli italiani chiedono a gran voce di abbassare i costi della politica e della classe dirigente, di abbassare e tagliare alcune tasse e di ridurre lo spreco di risorse pubbliche che, andrebbero, se non sprecate, a risanare l’insostenibile pressione fiscale.