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Concorso scuola 2019: ecco chi potrà partecipare

Il concorso scuola 2019 indetto dal MIUR prevederà l’assunzione di 50.000 docenti di scuola primaria di secondo grado e secondaria, per intenderci le ex scuole medie e superiori. Secondo l’Anief, però, risulterebbero 150.000 le cattedre scoperte, ed inoltre andrebbero regolarizzati i precari delle graduatorie 2016 e 2018. Insomma, come sempre, purtroppo, una non facile situazione per l’organico di diritto. Ma vediamo subito come partecipare al prossimo concorso, atteso da moltissimi neolaureati.

Primo e sostanziale requisito è quello di essere in possesso di laurea magistrale, specialistica o di vecchio ordinamento che sia titolo d’accesso alla classe di insegnamento per cui si partecipa. Le tabelle per verificare che la propria laurea sia in linea con le richieste del ministero si possono consultare e scaricare dal sito del MIUR.

Oltre a ciò occorre aver maturato 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche. Questo requisito non è necessario per:

  • chi è abilitato sulla classe di concorso per cui concorre;
  • i lavoratori con 36 mesi di servizio a scuola (anche non continuativi) negli ultimi 8 anni scolastici;
  • chi è abilitato in altre classi di concorso o altro gradi di istruzione.

24 CFU: come certificarli

Per attestare il possesso dei famosi 24 CFU di cui sopra occorre presentare un certificato rilasciato dalla segreteria dell’ateneo presso cui si è effettuato il corso.

E chi non possiede i 24 CFU? Fortunatamente non è fuori dai giochi, dal momento che tutte le università offrono la possibilità di sostenere esami singoli. Lo stesso discorso vale se, ad esempio mancano dei CFU in alcuni settori disciplinari esplicitamente richiesti dalla propria classe di concorso.

Consigliamo comunque di riprendere in mano il proprio piano di studi o libretto universitario per verificare che manchino in effetti tutti i 24 CFU. Chi ha conseguito lauree umanistiche, ad esempio, potrebbe scoprire di possedere già tot CFU in discipline antropologiche o psicologiche, e in questo caso dovrebbe integrare solo i mancanti.

Tuttavia ricordiamo che non basta aver sostenuto esami afferenti ai codici scientifico disciplinari richiesti dal bando. Occorre richiedere la Certificazione di conformità degli obiettivi formativi e contenuti didattici, così da dimostrare che gli argomenti trattati durante il proprio percorso accademico siano pertinenti a quelli stabiliti dal Ministero.