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Costi conto corrente: il 2019 rischia di essere l’anno della stangata

Come avviene ogni anno a ridosso dell’emanazione della legge di stabilità, i mercati – e soprattutto quello italiano – si fanno instabili. A ciò fa il palio la generale situazione economica internazionale, non esattamente promettente, che negli ultimi mesi ha messo in crisi anche i sistemi bancari che fino a qualche tempo fa venivano considerati solidissimi (vedi il caso San Marino).

Ma come sarà la situazione per i correntisti italiani a partire dal 2019? Come anticipato, molto dipende dalla legge di bilancio. Non mancano le prime indiscrezioni, secondo cui a causa della diminuzione delle deduzioni su Irap, Ires e svalutazione crediti, gli istituti che dovrebbero soffrire più di tutti gli esiti della manovra in stato d’essere sarebbero proprio quelli bancari.

Ma le banche, e questa non è una novità, sono note per trovare sempre il modo di aggirare un ostacolo. In questo caso, quindi, a pagarne le spese sarebbero proprio i correntisti, vedendosi rincarati alcuni costi operazionali.

Aumento costi bancari: probabile rincaro allo sportello

Cerchiamo di capire meglio come potrebbe evolvere questo scenario. È oramai evidente che il tentativo di ritagliarsi una propria fetta di mercato da parte degli istituti operanti esclusivamente online sia andato a buon fine, pertanto quelli che sono ancorati al vecchio modo di fare banca non possono permettersi di aumentare ulteriormente i costi delle operazioni che è possibile effettuare in home banking; in questo modo rischierebbero solo di perdere ulteriore clientela.

Ad aumentare, quindi potrebbero essere le operazioni allo sportello. Le speculazioni in rete non mancano, e incrociando qualche ricerca i settori più “papabili” per l’aumento dovrebbero essere quello del versamento di assegni e contanti e quello del prelevamento.

Nello specifico, i meno ottimisti prevedono rincari per i versamenti di liquidi o check che potrebbero toccare anche il 60% del valore attuale. Va solo leggermente meglio per i prelevamenti. In questo caso, il rincaro peggiore che si può immaginare potrebbe arrivare al 48% del valore attuale.

Ma è tutto ancora molto in itinere; per avere le idee più chiare bisogna attendere l’esito dell’incontro di Tria con l’esecutivo dell’ABI, previsto in settimana.