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Curare l’Alzheimer: un nuovo studio porta importanti novità

La ricerca condotta dalla Boston University, dalla University of Antioquia e dal Banner Alzheimer’s Institute, potrebbe portare ad un importante scoperta. Secondo questa ricerca i primi sintomi dell’Alzheimer potrebbero essere osservati già in età giovanile.

La malattia in questione, colpisce il sistema nervoso ed è una malattia che si registra prevalentemente in età senile con l’insorgenza dei primi problemi cognitivi verso i cinquanta anni. Anche se la forma ereditaria di questa malattia è difficilmente riconoscibile, gli scienziati grazie a questa ricerca potrebbero identificare i segni che predispongono a questa malattia ancor prima che si verifichino i primi sintomi. La ricerca è stata condotta su un gruppo di giovani di età compresa tra i 18 e i 26 anni. Attraverso le analisi del sangue e del liquido cerebrospinale si è scoperto che il 30% dei soggetti in esame ha una mutazione del gene chiamato “presenilina” 1 (PSEN1) e che li vede quindi predisposti a sviluppare l’Alzheimer, anche se al momento dello studio non presentavano alcun tipo di problema cognitivo. Inoltre, presentavano alti livelli di una proteina chiamata beta-amiloide che è un segno identificatore della malattia e compare circa dieci, quindici anni prima dell’insorgenza della malattia.

Adam Fleisher, del Banner Alzheimer’s Institute ha commentato così tale scoperta: “Lo studio aiuterà a preparare le basi per la valutazione di trattamenti mirati alla prevenzione del morbo di Alzheimer familiare e, auspicabilmente, aiutare a capire i primi stadi della tipologia di Alzheimer che arriva più avanti con gli anni, che è il più diffuso”.