Edizione di venerdì 29 Marzo 2024 | Home - Redazione - Disclaimer - Cookie Policy e Privacy Policy

Elezioni Presidenziali USA 2012: Romney in leggero vantaggio su Obama

Romney in leggero vantaggio su Obama, lo dicono i sondaggi. Secondo le ultime indiscrezioni che arrivano dai consueti sondaggi di opinione fatti negli USA prima delle votazioni di novembre, sembra che Romney, sfidante di Barack Obama per il ruolo di presidente degli Stati Uniti, sia in leggero vantaggio. In un intervista condotta tra l’11 e il 13 maggio tra tutti coloro che si sono registrati per andare a votare alle prossime elezioni, il 46% ha detto che avrebbe scelto Romney, il 43% Obama. Fino ad ora, dunque, per l’attuale presidente USA uno svantaggio di 3 punti percentuali.

Romney in vantaggio su Obama, inversione di rotta. Il risultato di quest’ultimo sondaggio, ovviamente da prendere con le molle, sia perché mancano ancora diversi mesi all’elezione del presidente USA, sia perché di solito il margine di errore di questi sondaggi è del 4% circa, mette comunque in evidenza come Romney abbia recuperato lo svantaggio di febbraio, quando invece il 47% dei votanti avrebbe scelto Obama e solo il 45% Romney.

Cosa vogliono gli americani dal prossimo presidente? Per il 62% dei registrati al voto, la cosa più importante su cui si dovrebbe concentrare il prossimo presidente è la ripresa economica. La crisi si è fatta sentire tantissimo negli USA, con milioni di posti di lavoro che sono andati perduti, e ancora oggi stiamo assistendo a degli strascichi. Il 9% degli americani vuole una soluzione al problema “health care”, ovvero al discorso assistenza sanitaria, il 7% pensa al matrimonio tra persone dello stesso sesso (cosa rispetto alla quale Obama si è dichiarato a favore, Romney contro), il 4% pensa che la cosa più importante sia la politica estera, mentre il 2% afferma che bisognerebbe risolvere il problema dell’immigrazione.

Obama apprezzato dal 50% degli americani. Tra gli intervistati, la metà apprezza quello che Obama ha fatto fino a questo, mentre il 48% non si ritiene assolutamente d’accordo.