Edizione di giovedì 28 Marzo 2024 | Home - Redazione - Disclaimer - Cookie Policy e Privacy Policy

Isolamento termico e sgravi fiscali: scopriamo quali sono

isolamento termico

Nel momento in cui si parla di isolamento termico, si fa riferimento ad una tecnica di coibentazione che offre la possibilità di ottenere un notevole risparmio di energia, garantendo il massimo livello di comfort. L’obiettivo dell’isolamento della casa prevede limitare e diminuire gli scambi di calore tra l’ambiente interno e quello esterno, che chiaramente hanno delle temperature diverse.

Ci sono svariate tecniche e anche materiali che possono tornare utili per svolgere questo tipo di intervento. In ogni caso, meglio affidarsi all’esperienza di professionisti certificati e qualificati, come ad esempio quelli di insufflaggiotorino.com, in grado di garantire un’assistenza di altissimo livello, con la realizzazione di un preventivo adatto ad ogni esigenza e a qualsiasi tipo di abitazione.

Tecnica di isolamento ad insufflaggio e detrazioni fiscali

Una delle tecniche di isolamento delle abitazioni maggiormente diffuse è certamente quella dell’insufflaggio di fibra di cellulosa. Uno dei vantaggi più importanti di questo sistema di coibentazione è certamente quello di non comportare alcun tipo di intervento di carattere strutturale, così come l’edificio non subirà alcun tipo di ritocco sotto il profilo estetico.

Questo tipo di isolamento può vantare una detrazione fiscale statale per tutti quegli interventi che mirano alla riqualificazione energetica: nei Comuni in cui vengono attuate tale detrazioni, chi deve sostenere le spese di tale intervento, può sfruttare un buon numero di interessanti agevolazioni.

Tutte quelle operazioni di coibentazione del sottotetto in cui è previsto l’impiego della fibra di cellulosa, con un spessore minimo pari a circa 15 centimetri, e di intercapedini, con uno spessore minimo che si aggira intorno a 10 centimetri, si caratterizza per rientrare nelle detrazioni fiscali.

È bene mettere in evidenza come le detrazioni statali che sono in vigore al giorno d’oggi, sono pari al 50% oppure al 65%, in entrambi i casi in dieci anni. La detrazione che arriva fino al 65% si può utilizzare solamente in un caso specifico, ovvero in interventi di riqualificazione energetica che portano il consumo energetico dell’intero edificio a ridursi. E l’isolamento con fibra di cellulosa è proprio una di queste operazioni.

È chiaro che si tratta di una decisione personale ed è legata strettamente alla quota Irpef che deve essere ottemperata annualmente e dalla somma complessiva che bisogna investire nei lavori. Un consiglio, in questi casi, al proprio commercialista è senz’altro un’ottima soluzione, soprattutto per avere le idee più chiare su come muoversi.

Come si può detrarre l’intervento

L’isolamento di un’abitazione usando un materiale come la fibra di cellulosa, offre la possibilità di sfruttare la detrazione fiscale, visto che lo Stato deve necessariamente rispettare i vari parametri di emissioni di CO2 nell’ambiente. Gli incentivi sono davvero vantaggiosi proprio per tale motivo.

Anche da parte della Comunità Europea c’è un invito chiaro a puntare su tali interventi di riqualificazione energetica, proprio per raggiungere le quote previste dal protocollo di Kyoto. Quindi, operare non solamente sulle case di nuova costruzione, ma anche su quelle già esistenti che, però, non sono in grado di garantire un sufficiente isolamento termico, portando ad un dispendio di energia notevole.

Effettuare un’opera di ristrutturazione del genere, offre la possibilità di far calare notevolmente il consumo di energia. L’isolamento usando la fibra di cellulosa consente proprio di sfruttare le detrazioni fiscali, come abbiamo detto. Per poter ottenere quella del 65% serve certificare che l’intervento di isolamento abbia garantito la riduzione della trasmittanza dell’edificio al di sotto del limite fissato per questa agevolazione.

L’attestazione in questione, che permette poi di ottenere la detrazione fiscale, deve essere effettuata da personale specializzato. Quindi, tra i documenti che devono essere conservati, troviamo l’attestazione fatta dal termotecnico, le fatture, così come le ricevute, in modo particolare quella dell’Enea dopo l’invio dell’intera documentazione.