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Partita IVA artigiani novità: cosa cambia a partire dal 2017

Quando si entra nell’argomento che riguarda la riforma della partita IVA artigiani non si può non pensare subito all’Iri, acronimo che sta ad indicare l’imposta sul reddito dell’imprenditore. La riforma prevederebbe che ogni azienda, indipendentemente dalle dimensioni o forma della società, pagherà le stesse tasse (modello di aliquota proporzionale). Dunque, un sistema identico a quello applicato per l’Ires, ovvero l’imposta sui redditi societari Spa e Srl.

Partita IVA artigiani novità: addio alla tassazione progressiva Irpef e introduzione del regime di cassa

Nel 2017 le aliquote Irpef scenderanno dal 27,5% al 24%: ciò significa che artigiani e commercianti non saranno più soggetti alla tassazione progressiva Irpef. Uno dei nodi principali su cui si battono da sempre gli artigiani è il pagamento delle tasse sulle fatture non saldate: si sa che in questi tempi accade sempre più di frequente che alla prestazione non corrisponda poi un effettivo corrispettivo (specialmente per quegli artigiani che hanno a che fare con la PA). Per risolvere questo problema ecco l’applicazione del cd regime di cassa: in cosa consiste? Molto semplice: grazie a questo modello si vanno a pagare le tasse solamente su quelle fatture effettivamente incassate.

E per gli studi di settore? Anche per questi si parla di novità che hanno ad oggetto il loro adeguamento.

La domanda che ci poniamo tutti e soprattutto la classe di lavoratori a cui si rivolge la riforma è questa: basteranno le novità sulla partita IVA degli artigiani a rendere meno grave la loro imposizione fiscale? Staremo a vedere.