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Penguin 2.0, l’estate non è mai stata così fresca

Penguin-2_0

Penguin 2.0 , major update dell’algoritmo di ricerca di Google, è stato annunciato da Matt Cutts, portavoce della compagnia di Mountain View e capo dello spam team del search engine made in USA. Questo aggiornamento ha già messo sull’attenti la comunità internazionale di SEO e marketers in generale, ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Penguin 2.0 , che novità ci aspettano?

Penguin si focalizza sui link, ovvero sul cercare di capire meglio quali link sono “forzati”, dunque sono innaturali e ottenuti al solo scopo di migliorare il posizionamento sul motore di ricerca, e quali invece sono “puri”, ovvero ottenuti in maniera pulita da altri siti web in virtù di un premio verso il sito web stesso.

L’obiettivo è quello di scovare:

  • link ottenuti sempre con lo stesso anchor text (ovvero la parola che viene linkata)
  • link ottenuti in troppo poco tempo
  • link ottenuti da siti non rilevanti per il nostro sito (se ad esempio parliamo di scarpe, perché mai otterremo un link da un sito che parla di patate?)
  • link ottenuti da siti adult

La reputazione non può attendere

Ecco che il discorso di reputazione di un sito web non può attendere. Penguin 2.0 dovrebbe dare maggior rilevanza all’autorevolezza del sito stesso e dunque ai contenuti dello stesso. Come al solito, dunque, i contenuti di un sito sono sempre più fondamentali. L’obiettivo è quello di dare agli utenti una migliore esperienza di navigazione.

Ci sarà da spaventarsi?

Mah, direi di no. O meglio, se si è lavorato in maniera corretta e tale da non forzare la mano non ci saranno problemi. Se si dovesse incappare in una penalizzazione, c’è poco da fare se non quella di mettersi lì ed armarsi di pazienza per chiedere la rimozione dei link “penalizzanti”.