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Quirinale, si vota: il favorito per la corse al Colle è Marini

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Le votazioni per il successore di Napolitano sono iniziate questa mattina alle 10 in Parlamento, per quest’occasione riunito in seduta comune nell’aula di Montecitorio, presieduto dai presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso. I votanti sono, in totale, 1.007:  630 deputati, 319 senatori e 58 delegati delle Regioni. Per i primi tre scrutini è prevista una maggioranza pari ai due terzi del totale, cioè 672 voti; dalla quarta votazione, invece, sarà sufficiente la maggioranza assoluta, pari a 504 voti.

Il candidato favorito alla successione di Napolitano, il cui mandato scade il 15 maggio, è Franco Marini (già presidente del Senato nell’ultimo governo Prodi), appoggiato da Pd, Pdl, Lega e Scelta Civica. Anche se il partito di Bersani è diviso al suo interno: da una parte i “bersaniani” che appoggiano Marini, dall’altra i “renziani”, contrari alla sua candidatura, che, a detta del sindaco di Firenze, favorirebbe “l’inciucio” del Pd con Berlusconi.

Anche il partito di Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà, rifiuta la candidatura di Marini per appoggiare, insieme ad una frangia di renziani, il nome fuoriuscito dalle Quirinarie del M5S, ossia Stefano Rodotà (dopo le rinunce dei primi due classificati, Milena Gabanelli e Gino Strada).

Le contraddizioni in seno al governo continuano, in attesa di vedere chi sarà il nuovo Capo dello Stato.