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Aumento IVA, le Famiglie Pagheranno fino a 207 euro in più

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L’aumento IVA potrebbe divenire realtà a partire dal 1° luglio 2013. Si tratta di un incremento dell’aliquota sull’Imposta del Valore Aggiunto di un punto percentuale, dunque dal 21% al 22%. Si tratta di una decisione che, se dovesse venire confermata dai nostri politici, porterebbe nelle case dello stato circa 2 miliardi di euro, ma che costerebbero alle famiglie italiane un incremento annuo di spesa di 135 euro circa.

Aumenti IVA, gli effetti sulle imprese

Oltre che sulle famiglie, l’aumento dell’IVA potrebbe provocare dei gravissimi effetti anche sulle aziende, che si vedrebbero costrette ad aumentare i prezzi finali oppure a “risicare” sugli utili, decidendo di pagare di tasca propria l’aumento di tale imposta. Il rischio, secondo Adusbef e Federconsumatori, è che 26.000 piccole imprese potrebbe chiudere i battenti.

Aumento della spesa dopo l’aumento dell’IVA, fino a 207 euro

Secondo la Cgia, il costo in più che gli italiani dovrebbero pagare dopo l’aumento dell’IVA sarebbe di 88 euro. Confcommercio fa salire questa cifrà fino a 135 euro, mentre addirittura Federconsumatori e Adusbef la portano a 207 euro. Il tutto sempre calcolato per una famiglia media di 3 persone.

I beni che subiranno i maggiori effetti sono le bevande, come vino e birra, ma anche i carburanti (come se costasse poco un litro di benzina), il costo delle riparazioni per l’auto, il settore abbigliamento e calzature, gli elettrodomestici e tanto altro. Legati al costo dei carburanti c’è anche l’incremento dei costi di trasporto per i beni (dall’azienda al rivenditore locale), il che porterebbe ad una catena di aumenti che finirebbe per incidere sul consumatore finale. Il rischio di un crollo dei consumi è reale.

Come evitare l’aumento dell’IVA

Difficilmente si potrà evitare di aumentare l’IVA. Se il governo Letta volesse cercare di percorrere questa strada, dovrà anche dimostrare di essere in grado di trovare altrove i 2 miliardi di euro che verrebbero meno. Ce la farà?