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Crisi: sempre più attività a rischio chiusura

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Che siamo protagonisti di una spirale di crisi recessiva lo sapevamo già da tempo ma i dati che arrivano ogni giorno sembrano darci notizie sempre più negative. Niente di nuovo dunque se non la certezza che la crisi aumenta e che tutti i settori, senza alcuna esclusione, devono fare i conti con problemi finanziari e spesso con la chiusura delle attività.

È quello che denuncia Confesercenti, che evidenziato come nei soli mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, nel settore della distribuzione commerciale, sono state quasi 1000 le attività che hanno dovuto chiudere i battenti, oltre al crollo delle nuove aperture, calate del 50%, rispetto al 2012. Se si fa un calcolo, sono 167 al giorno, le imprese sparite. Un dato spaventoso questo, che diventa il peggiore degli ultimi 20 anni.

Sempre secondo Confesercenti, il crollo delle attività corrisponderebbe automaticamente allo svuotamento delle città: infatti, sono più di 500.000 i locali ad uso commerciale sfitti in tutta Italia. La situazione riguarda un po’ tutta la penisola: le città più colpite dalla chiusura di attività sono Roma e Torino, segue poi la zona del Centro-Nord con 7.885 chiusure e 2.054 aperture, meno disastrosa ma ugualmente preoccupante è la situazione al Sud e nelle Isole, dove le cessazioni arrivano a quota 5.890 a fronte di 1.938 nuove aperture.