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Opzione Donna e Quota 100 nella prossima legge di stabilità?

Torna alla Camera il dibattito sull’aggiustamento del sistema pensionistico, le cui novità dovrebbero essere incardinate nella prevista Legge di Bilancio 2018.

In una nota, Esofirst (First-CGIL) fa sapere che è tornata appetibile l’ipotesi della quota 100 “al fine di garantire ad una platea più ampia di beneficiari il diritto al pensionamento”. Sui tavoli di lavoro del Governo anche la questione dell’Opzione Donna, misura che dovrebbe agevolare l’accesso al sistema pensionistico a quelle lavoratrici aventi i requisiti necessari a chiedere la pensione anticipata.

Opzione Donna: ancora nessuna novità

Per quel che riguarda la proroga all’Opzione Donna, ancora nulla si sa di certo. La proroga sarebbe dovuta arrivare entro il 30 settembre, ma ancora mancano di dati del contatore necessari a certificare il disavanzo dei precedenti stanziamenti.

L’Opzione Donna, lo ricordiamo, è l’unica strada attualmente percorribile dalle lavoratrici per ottenere la pensione anticipata, e se questa non verrà discussa in seno all’approvazione della Legge di stabilità anche per quest’anno una ponderata e pragmatica discussione in merito rischia di essere rimanda a tempi futuri.

Cos’è la quota 100

Quota 100 che invece è già da tempo oggetto di dibattito politico; vale pertanto la pena provare a capire di cosa si tratti nello specifico. È una misura prevista da una deposizione del deputato PD Cesare Damiano, che permetterebbe di usufruire della pensione anticipata, dando così l’addio al mondo del lavoro a 62, 63 o 64 anni. Attenzione però: nel primo caso il lavoratore avrà dovuto maturare 38 anni di contributi, nel secondo 37, nel terzo 36.

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno si avvicina anche la data ultima per varare la legge di bilancio, e in previsione di ciò l’analisi previdenziale di Esofirst (branca di First che si occupa dei diritti degli esodati) si fa più accurata: secondo l’Ente, grazie all’innalzamento della speranza di vita, la prossima Legge di Bilancio potrebbe essere una delle poche di quest’ultimo decennio a non prevedere un innalzamento dell’età pensionabile.